domenica 30 marzo 2014

Inu x Boku SS

domenica, marzo 30, 2014 0 Comments
Shirakiin Ririchiyo erede del casato Shirakiin, sente il bisogno di una vita più indipendente senza la costante protezione della sua famiglia, così le viene permesso di lasciare la sua casa d’origine alla condizione di prendere residenza nell’Ayakashi Kan. Si tratta di un luogo a cui si può accedere solo se si possiede dei poteri sovrannaturali e si proviene di una famiglia di antico lignaggio. Ognuno degli ammessi viene accompagnato da un agente del Secret Service (S.S.), tuttavia Riricho inizialmente rifiuta la compagnia del S.S. a lei assegnato, ma poi scoprirà che in realtà chi la vuole proteggere è lo “spirito volpe”, che lei aveva salvato in passato. Miketsukami Soushi è grato a Riricho, non la protegge per devozione o obblighi verso la potente famiglia della ragazza, è interessato solo e soltanto a lei…

Ho guardato ieri sera questo anime, di soli 12 episodi, incuriosita dalla trama e dai disegni. L'inizio è stato un po' deludente...
Ririchiyo è una ragazzina sola e incapace di interagire con gli altri, che si rifugia in una facciata arrogante e altezzosa. Nel corso degli episodi si vede il suo lato dolce, e timido, nonché il suo lato combattivo. Il rapporto iniziale con Souchi è davvero noioso: lui è un cagnolino bello e buono. Ed è inguardabile 😒 Tanto bello, quanto tappeto. 😓😤 Fortunatamente, proseguendo, la trama acquista una piega migliore, e la coppia diventa molto carina.
[Spolier] C'è soprattutto una parte, presente nell'ultima puntata, che mi ha molto colpita: Ririchiyo confessa il suo amore a Soushi, affermando che lei lo ama pur lui non amando sé stesso. E' una scena, a mio parere, molto significativa, che mi ha molto toccata. [Fine spoiler]

Ma il rapporto che ho più apprezzato è stato quello con Karuta: sono terribilmente adorabili insieme 😍😍 Karuta è sicuramente il personaggio che preferisco all'interno dell'anime: estremamente tenera, e abbastanza buffa, è sempre sovrappensiero e molto taciturna, con comportamenti apparentemente inspiegabili, dietro i quali si nasconde sempre un motivo abbastanza logico e generoso.

Anche il rapporto di Karuta e Watanuki è molto dolce! Lui un 'delinquente' convinto, che, a parte il carattere scontroso, non ha alcuna pericolosità. Karuta riesce a far uscire i lati docili di entrambi, senza alcuno sforzo, e con grande naturalezza esprime i suoi sentimenti.

Tra gli altri personaggi abbiamo Rensho, ex vicino di casa e amico d'infanzia di Ririchiyo; Nobara, ragazza dai gusti ambigui e terribilmente maniaca; Kagero, fidanzato di Ririchiyo, nonché ex padrone di Soushi, e amico d'infanzia di Watanuki e Natsume. Quest'ultimo è un personaggio un po' particolare, all'impatto sembra cinico e sprezzante, come l'amico Kagero, che è un vero demonio perverso, ma in realtà dietro ogni suo giochetto si rivela un fine.
Dopo le prime puntate, ero curiosa di vedere quanto potesse peggiorare, e invece sono rimasta sorpresa nell'appurare che il finale mi ha, praticamente, commossa. E' sicuramente un anime leggero, in cui vi sono molte scene stupide, viste e riviste; ma ammetto che i rapporti tra i vari personaggi sono interessanti; e in un modo o nell'altro ci si finisce per affezionarsi ai loro caratteri chiusi e stravaganti. Voto: 5.5 (il mezzo punto è per l'ultima puntata!)

mercoledì 5 marzo 2014

Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde

mercoledì, marzo 05, 2014 2 Comments
Il ritratto di Dorian Gray
di Oscar Wilde
Listino: 9,90
Editore: Mondadori
Collana: Chrysalide
Pagine: 308
Lingua: Italiano
EAN: 9788804627845
Data uscita: 28/05/2013


Trama (feltrinelli):
Apparso nel 1890 e accolto dalla critica vittoriana con scandalo e furiose polemiche, "Il ritratto di Dorian Gray" costituisce una sorta di manifesto del decadentismo inglese. Il romanzo narra la vicenda del bellissimo Dorian che ottiene di conservare intatte gioventù e avvenenza, nonostante le mille dissolutezze cui si abbandona. Sarà infatti un suo ritratto, tenuto opportunamente nascosto, a invecchiare al suo posto. Libro che è quasi un compendio della "filosofia" wildiana nella sua ricerca della sensazione intensa e rara, nella negazione di ogni credo o sentimento che il piacere, "Il ritratto di Dorian Gray" sottolinea con forza la supremazia dell'artista sulle leggi morali e sulle convenzioni sociali. Idee che Wilde praticò e pagò in prima persona, volendo "vivere la propria vita come un'opera d'arte" e difendendo, attraverso la grazia scherzosa e paradossale del suo inimitabile stile, i valori dell'arte, della cultura, dell'uomo.

Non penso di essermi mai innamorata di un libro, o meglio, sì, è successo. Ma genericamente ciò che mi colpisce sono i colori della copertina, o la trama, o, in seguito alla lettura, mi innamoro della storia e dei protagonisti. In questo caso mi sono innamorata delle fattezze estetiche, e soprattutto del ragazzo raffigurato sulla copertina. E questo è estremamente curioso, perchè il libro di cui mi sono lasciata affascinare è 'Il ritratto di Dorian Gray', e nulla si può dire, se non, che è il tripudio dell'estetismo. E il parallelismo tra il ritratto, protagonista di questa opera, e il disegno sulla copertina, è stupefacente. Dovevo aspettarmelo: nel momento stesso in cui ho posato gli occhi sulle nere pagine di questo libro, dovevo immaginare chee anche il suo interno avrebbe avuto le stesse sfumature della notte più profonda.
A differenza degli altri miei classici, questo libro presenta, all'inizio, dei contenuti extra: vita e introduzione dell'opera, a cura di Barbara Servidori. La cito perché mi ha estremamente affascinato la sua scrittura, è intensa, e ancor prima di leggere una sola frase dell'opera, mi sentivo già completamente immersa.
Riporto la prima, e ultima pagina dell'introduzione all'artista e all'opera:

 
 

In queste sole pagina si può già sentire il profumo dolceamaro del peccato, l'irriverenza di una società che ha aperto le porte al Decadentismo, e di cui Oscar Wilde si fa portavoce, insieme a molti altri autori, come ad esempio il mio odiatissimo Gabriele D'annunzio; i quali esaltano in maniera smisurata e inappropriata il valore all'estetismo.
Durante questa lettura, davvero molto interessante, mi sono ritrovata a pensare (più che altro durante la prima parte del libro), che Dorian Gray fosse soltanto un pupazzo, una marionetta nelle mani di un altro personaggio. Era come se la sua identità fosse stata messa da parte, o peggio che la sua identità fosse nata soltanto dopo aver conosciuto Harry Wotton.
"Perché influenzare un individuo vuol dire trasfondergli la propria anima. Egli non pensa pensieri naturalmente suoi, e non arde delle proprie naturali passioni. Le sue virtù sono sono una realtà, e i suoi peccati, ammesso cheipeccati esistano, sono presi inprestito."
E mentre Harry rappresentava il diavolo tentatore, l'idolatrante pittore Basil, rappresenta in contrapposizione l'angelo consigliere. Dopo la presentazione dei personaggi principali, che avviene in contemporanea con la creazione del ritratto, abbiamo il malefatto, il peccato che porta al logoramento sempre più accentuato e trasgressivo che porta in fine alla degradazione totale dell'anima dello sciocco protagonista. E infine alla sua morte stessa, atto, anch'esso, inevitabilmente stupido.
A differenza del film che vidi anni fa, il finale è ben diverso: abbiamo sì, la morte del primo amore di Dorian, Sybil Vane, l'assassinio di Basil, la vendetta e la morte del fratello di Sybil; il finale è però del tutto diverso. Anche ciò che comunica è diverso: mentre nel film, dopo 25 anni lontano da casa, Dorian, tornato, si innamora della ormai giovane donna, figlia di Harry, e per suo amore decide di mettere fine alla sua vita; nel libro, invece, è uno stupido egoismo a dare la morte al protagonista. Ed è proprio questo sentimento che da voce e che funge da chiave per l'esplorazione dei pensieri di Dorian: nulla lo spinge se non l'egoismo. E a volte, mi sono ritrovata a pensare quanto fosse stupido e paradossale ciò che pensava, l'egoismo che nutriva i suoi stupidi pensieri lo conduceva a pensare che nulla lo dovesse interessare, neanche i suicidi a cui lui, indirettamente, aveva preso parte. Ma ciò che mi ha colpito non è solo la stupidità, perché non si può neanche parlare di cattiveria: Dorian era semplicemente stupido. A differenza di Heathcliff, di Cime Tempestose, che era estremamente cattivo, Dorian è un sempliciotto innamorato della sua stessa immagine e che si piega ben volentieri ai disdicevoli consigli, pur sapendo il cinismo e la sregolatezza che li marchiano. Ciò che più mi ha, però, impressionato, è il cinismo di Harry. Ciò che lui dice, è paragonabile a ciò che legge Dorian su quel libro di cui non si sa né l'autore né il titolo. E' un pensiero, un'idea, uno stile di vita, per giunta, che potrebbe essere pericoloso, e quasi fatale per quelle anime insicure e facilmente manipolabili. E' per questo che ho trovato veramente esauriente l'introduzione all'opera: 
"...bisogna leggere certi libri nel momento stesso in cui vanno letti, cioè da ragazzi. "Il ritratto di Dorian Gray" è uno di questi, e lo è per due motivi: perché offre il primo assaggio della corruzione; e perché mette alla prova, inscena una tentazione che vale per un'età, e una soltanto. Dopo, sarebbe una sfida troppo facile, e anzi verrebbe da desiderare, cercare, rincorrere una proposta simile, e anche i suoi effetti collaterali. Può un libro rappresentare una tentazione e portare alla rovina? La risposta è in questo stesso romanzo."

•·.·´¯`·.·• •·.·´¯`·.·•

Tra le citazioni che riporto, vi sono quelle che affrontano il tema dell'amore, o perlomeno, quel sentimento che loro chiamano amore, ma che in effetti non è neanche un sentimento d'affetto:
♥ "...veramente superficiali sono le persone che amano una sola volta nella loro vita.
Quella che esse definiscono lealtà e fedeltà,
io la definisco o tendenza al letargo,o mancanza d'immaginazione."

♥ "Voglio render Geloso Romeo. Voglio che tutti gli amanti 
del mondo odano il nostro riso, e divengano gelosi.
Voglio che un soffio della nostra passione dia
coscienza alle loro ceneri, e vi risvegli il dolore."

♥ "Tu lo sai, io non sono favorevole al matrimonio.
Secondo me il suo grave difetto è quello di rendere la gente altruista."

♥ "Le labbra che impararono da Shakespeare
a parlare mi hanno sussurrato il loro segreto.
Rosalinda mi ha stretto tra le braccia, e ho baciato Giulietta."

♥ "Le cose che ami non possono essere che meravigliose, e la persona che compie tale prodigio deve essere nobile ed eletta. Se questa donna può dare un'anima a chi finora ha vissuto senza; se può suscitare l'amore della bellezza in chi finora ha vissuto bassamente e ignobilmente; se può liberare queste persone dalla loro materia, e farle piangere per sofferenze che non sono loro, è degna di tutta la tua adorazione, è degna dell'adorazione del mondo intero."

♥ "Dorian, Dorian, prima che ti conoscessi il teatro era la sola realtà della mia vita. Io vive soltanto nel teatro. Ed era tutto vero per me. Una sera ero Rosalinda, un'altra sera Porzia. Le gioie di Beatrice erano le miei gioie, e miei erano i dolori di Cordelia. Credevo in tutto. Non avevo esperienze se non di ombre, e le credevo realtà.  Tu sei arrivato e, -oh, mio bellissimo amore - hai liberato dalla prigionia lamia anima. MI hai insegnato quello che la realtà era veramente. Tu mi hai donato una cosa più preziosa,una cosa di cui tutta l'arte non è se non un riflesso. Mi hai fatto capire quello che è veramente l'amore."

♥ "La giovane non è mai realmente vissuta né realmente morta. Nel momento in cui affrontò la vita vera, si turbò, e ne fu sconvolta. Così è morta. Piangi per Ofelia, se vuoi. Copriti il capo di cenere perché Desdemona è stata strangolata. Impreca contro il cielo perché la figlia di Brabanzio è morta. Ma non sciupare lacrime per Sybil Vane. Era meno reale di quelle eroine!"

 "Noi donne, qualcuno ha detto, amiamo con le orecchie,
e voi uomini amate con gli occhi, se pure amate mai."

♥ "I piccoli dolori e i piccoli amori vivono.
I dolori e gli amori grandi sono distrutti dalla loro stessa imponenza."


Ovviamente, e immancabilmente, è affrontato il tema del vizio, ma vi sono così tante frasi che sarebbero da riportare che ne riporto solo qualcuna...le altre saranno vostra preoccupazione, o meglio curiosità, da leggere sul libro!
ஐ "Il vizio è rivelato dalla faccia d'un uomo. Non può rimanere nascosto. A volte si sente parlare di vizi segreti. Non esistono. Se un uomo spregevole ha un vizio, lo si vede nelle linee della sua bocca, nel suo sguardo spento, perfino nella modellatura delle sue mani."

ஐ "Conoscerti? Mi chiedo se ti conosco.
Per poter rispondere, dovrei vedere la  tua anima."


Immancabile, è infine, un elogio all'arte:
✿ "Le persone comuni aspettano che la vita mostri loro i suoi segreti, ma ai pochi, agli eletti, i misteri vengono annunciati prima che il velo sia tolto. Talvolta è effetto dell'arte, e soprattutto della letteratura, che è la più vicina alle passioni e all'intelletto."

✿ "Masi possono avere antenati al di fuori della parentela, nella letteratura, forse più vicina a noi d'ogni antenato quanto al tipo e al temperamento, e certo con un'influenza della  quale si può essere più assolutamente coscienti."



"L'eterna gioventù, l'infinita passione, i piaceri sottili e segreti,
le gioie sfrenate e gli sfrenati peccati, erano i suoi padroni.
Il ritratto avrebbe portato il peso della sua vergogna; nient'altro."


 

sabato 1 marzo 2014

** Cantiamo Insieme **

sabato, marzo 01, 2014 0 Comments
"È dentro noi un fanciullino che non solo ha brividi, ma lagrime ancora e tripudi suoi.
Egli è quello, dunque, che ha paura al buio, perché al buio vede o crede di vedere; quello che alla luce sogna o sembra sognare, ricordando cose non vedute mai; quello che parla alle bestie, agli alberi, ai sassi, alle nuvole, alle stelle: che popola l'ombra di fantasmi e il cielo di dei. Egli è quello che piange e ride senza perché, di cose che sfuggono ai nostri sensi e alla nostra ragione.  [...] Egli ci fa perdere il tempo, quando noi andiamo per i fatti nostri, ché ora vuol vedere la cinciallegra che canta, ora vuol cogliere il fiore che odora, ora vuol toccare la selce che riluce. E ciarla intanto, senza chetarsi mai; e, senza lui, non solo non vedremmo tante cose a cui non badiamo per solito, ma non potremmo nemmeno pensarle e ridirle, perché egli è l'Adamo che mette il nome a tutto ciò che vede e sente. Egli scopre nelle cose le somiglianze e relazioni più ingegnose. Egli adatta il nome della cosa più grande alla più piccola, e al contrario. E a ciò lo spinge meglio stupore che ignoranza, e curiosità meglio che loquacità: Impicciolisce per poter vedere, ingrandisce per poter ammirare. Né il suo linguaggio è imperfetto come di chi non dica la cosa se non a mezzo, ma prodigo anzi, come di chi due pensieri dia per una parola. E a ogni modo dà un segno, un suono, un colore, a cui riconoscere sempre ciò che vide una volta."
[Il Fanciullino - G. Pascoli]



28.02.2014   00.15, circa
E' stato un salto.
In un secondo mi sono ritrovata di nuovo emozionata e scalpitante, come quando, seduta davanti il televisore, aspettavo con entusiasmo una nuova puntata di ''BimBumBam''. Nulla, all'epoca poteva farmi più felice: le ore passate nei vari mondi, e con le mie più care amiche, a combattere l'uno o l'altro nemico; o a risolvere quello o l'altro pasticcio, mi rendeva partecipe di qual cosa più grande di me. Mi faceva sentire grande, potente e in grado di poter fare tutto. Anche sopportare i grandi, e i loro innumerevoli rimproveri. Guardando quelle eroine alla tv, mi sentivo meno sola: loro mi capivano, provavano le mie stesse emozioni e i miei stessi turbamenti. Vivendo le loro vite, spiegavo i miei dubbi, e realizzavo cose che non pensavo avrei potuto realizzare, non a quella età comunque. Sì, sono cresciuta con i cartoni animati come amici, non scendevo giù a giocare con gli altri bambini, ero troppo codarda per fare amicizia, e troppo fragile per potermi rapportare con alcuni di loro. Ma ho imparato, stando a casa, a riconoscere le emozioni, e a distinguere ciò che era giusto e ciò che era sbagliato. Nella mia incapacità a parlare con gli altri di ciò che tumultava dentro di me, trovavo comunque conforto in quei cartoni, che adesso qualcuno prende anche in giro, ma che a me sono serviti a dare una sensibilità più ampia, anche più svantaggiosa, ma che comunque, in un certo senso, mi permette di mantenere quasi intatto il mio ''fanciullino'', con i suoi pro, e con i suoi contro.
E alle note di quei cartoni tanto amati, rispondo con le urla di una bambina, che ha appena imparato a memoria la sua canzone preferita, e che non riesce a smettere di cantarla a squarciagola.


In compagnia si ritrova la via
cantare insieme mette sempre tanta allegria.
Dai! Cantiamo insieme:
la tua voce guiderà la mia tra le note della melodia.