domenica 25 maggio 2014

I cieli di Escaflowne

domenica, maggio 25, 2014 0 Comments
La protagonista della storia è Hitomi Kanzaki, normale quindicenne di una scuola superiore giapponese, iscritta al club di atletica e velocista (corre i 100 metri piani in circa 13 secondi), infatuata del più ammirato dei suoi sempai, Susumu Amano. Hitomi è in grado di leggere i tarocchi e possiede un ciondolo avente un periodo di oscillazione di un secondo esatto. Un giorno, durante una corsa, un misterioso ragazzo compare in una colonna di luce; insieme a lui giunge un drago, con cui ingaggia un combattimento. Conclusa la battaglia, Hitomi si ritrova risucchiata da una nuova colonna di luce, ritrovandosi in un misterioso mondo nel cui cielo si stagliano la Luna e la Terra: Gaea. Hitomi si unirà al misterioso ragazzo, Van Slanzar De Fanel, principe ereditario del piccolo regno di Fanelia, finendo ben presto coinvolta in una tremenda guerra totale che rischia di mettere in ginocchio l'intero pianeta di Gaea.

I cieli di Escaflowne è stato il secondo anime (il primo fu Inuyasha) che ho visto su MTV... Ero probabilmente in seconda media, e guardando un martedì sera MTV mi sono imbattuta in questo anime dai disegni particolari. Abituata ad uno stile prettamente shojo, con grandi occhi e bellissime ragazze, trovavo particolarmente interessanti i tratti di questi personaggi, nei quali spiccavano nasi lunghi e all'insù! Anche la protagonista, che di norma risulta essere la più carina, aveva un fascino abbastanza particolare con quei capelli alla maschiaccio!
Oltre all'interessante tratto dei disegni, e al teso quanto magnetico rapporto tra Van e Hitomi, ciò che più mi colpì fu la forte presenza magica, che ai tempi di "Charmed", richiamava non poco la mia attenzione! Mi ero assolutamente innamorata dell'acceso interesse per i tarocchi e la chiaroveggenza di cui era provvista Hitomi,  ma ciò che mi incantò maggiormente furono le splendide ali di Van (ultimo discendente della stirpe dei draghi divini), e come queste si spalancassero quando la salvaguardia di Hitomi diventava impellente.

[Seguono spoier] L'anime è costituito da 26 episodi, e nella prima parte non è molto affrontato il rapporto tra Van ed Hitomi, anzi, proprio all'inizio Hitomi sembra più che altro essere interessata ad Allen, un cavaliere aitante e donnaiolo di cui si scoprirà il passato nel corso degli episodi.
Van, al contrario, sembra mostrare un certo interesse fin dall'inizio, per la giovane proveniente dalla "Luna dell'illusione". Con l'avvicinarsi delle battaglie, e soprattutto con l'avvicinamento di Allen verso Hitomi, questa si mostrerà più incerta nei suoi sentimenti per il bel cavaliere; e scoprirà infine che ciò che provava per lui era solo una debole infatuazione, e che la persona a cui, veramente, aveva donato il suo cuore è invece il giovane re di Fanelia: Van.
Ciò che mi ha infastidito di questo anime è proprio il rivelarsi dei sentimenti di Hitomi nell'ultima puntata... per 25 puntate si pensa che lei provi solo preoccupazione ed affetto per il giovane re, mentre invece alla fine accade l'impensabile! Ma non solo lo sbocciare del loro amore avviene alla fine, non è neppure duraturo, poiché Hitomi torna sulla terra ed è destinata a non rivedersi mai più con il suo innamorato. Ma non finisce qui! Oltre il danno, la beffa: alla fine della puntata si vede Hitomi che guarda verso il mare, e nelle cui rocce vede spuntare l'immagine di Van con le ali spiegate a cui dice:
Non preoccuparti Van, sto bene.
Che amarezza. 😩😩 [Fine Spoiler]
Delusione a parte, devo dire che l'anime non è malaccio. Gli altri personaggi trovano comunque la loro strada: chi ritrova la sorella, chi trova la forza per non appoggiarsi costantemente agli altri, e chi invece comprende la forza dei desideri, e come questi possano essere, per quanto forti o nobili, fonte di danno verso le altre persone. Come dice la trama stessa, quest'anime, come molti altri che ho visto, ha uno sfondo psicologico che tende a far osservare a chi lo guarda, come l'uomo sia debole quando viene sopraffatto dai desideri, che in quanto tali lo rendono egoista; e spiega che come unica cura a questa inclinazione naturale, e innaturale, a farsi la guerra, vi sia solo l'amore.
Voto: 7.